2019: ANNO INTERNAZIONALE DELLA TAVOLA PERIODICA
di Sergio Cristallo

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Una delle domande che si sono posti i fisici e gli astrofisici negli ultimi 100 anni è: da dove provengono gli elementi chimici ? Sulla Terra non esistono condizioni fisiche naturali per creare alcun nuovo elemento, sostanzialmente perché sono necessarie temperature decisamente più elevate (almeno dell'ordine del milione di gradi). Di conseguenza, gli elementi che osserviamo sulla Terra erano già presenti al momento della formazione della Terra stessa (nonché del Sole, visto che il nostro pianeta è costituito dello stesso materiale da cui si è formata la nostra stella).
Prendiamo il Sole come riferimento per capire quali sono gli elementi più abbondanti, in massa, nell’Universo. Nel Sole, i due elementi più leggeri (idrogeno ed elio) rappresentano circa il 98% della sua massa (H per circa il 70%, He per il restante 28%). In Figura 3 sono riportate le abbondanze chimiche osservate sulla superficie del Sole (o misurate da altre sorgenti, quando l'elemento non è direttamente misurabile). L'asse delle ordinate è in scala logaritmica, necessaria per poter visualizzare propriamente in una singola immagine abbondanze che variano di 10 ordini di grandezza (dall'idrogeno sino all'uranio, circa 10 miliardi di volte meno abbondante).
L’origine di idrogeno ed elio, così come quella del litio, risale alla prima ora di vita dell'Universo, che ancora si stava velocemente raffreddando in seguito al Big Bang. Tutti gli altri elementi sono stati prodotti da stelle formatesi nel corso dei successivi miliardi di anni. Uniche eccezioni sono il berillio ed il boro, che sono stati principalmente prodotti attraverso processi di spallazione indotti dai raggi cosmici.

Figura 3: LA DISTRIBUZIONE DEGLI ELEMENTI CHIMICI NEL SOLE



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