Dic 5

In corso i test del sottosistema “italiano” di ERIS

Si stanno svolgendo presso la “Integration Room” dei laboratori di ottica adattiva dell’INAF all’osservatorio di Arcetri, Firenze, i test per l’accettazione del sottosistema di ERIS, composto dai moduli specifici per la correzione adattiva delle immagini e dall’unità di calibrazione interna (“Calibration Unit”).

ERIS –abbreviazione di Enhanced Resolution Imager and Spectrograph— è il nuovo strumento basato sulle tecnologie dell’ottica adattiva, che verrà istallato sull’unità 4 (UT4) del Very Large Telescope (VLT), il telescopio dell’European Southern Observatory (ESO) che si trova in Cile, sull’altopiano di Paranal. Questa tecnica ottica corregge gli effetti della turbolenza a diverse altitudini nell’atmosfera, con il risultato di avere immagini molto più nitide rispetto a quelle ottenute con le ottiche tradizionali montate sui telescopi da terra, arrivando ad una qualità simile ai telescopi nello spazio, come ad esempio il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA. Una volta operativo, ERIS permetterà di misurare la forma, la dimensione e le emissioni degli asteroidi e dei satelliti che orbitano intorno ai pianeti giganti del sistema solare; di studiare i pianeti extrasolari e le atmosfere delle stelle in formazione; di monitorare le orbite delle stelle intorno al buco nero centrale della galassia, sino a studiare le galassie distanti per ricostruire la storia evolutiva dell’Universo.

Gli strumenti scientifici a bordo di ERIS, oltre ai già citati moduli preposti alla correzione adattiva uno “a stella guida laser” (LGS) e uno “a stella guida naturale” (NGS), e alla “Calibration Unit” (indicati nella figura), includono la camera infrarossa NIX, che consentirà di acquisire immagini del cielo alla lunghezza d’onda compresa tra 1 e 5 micron, e lo spettrografo infrarosso SPIFFIER –una versione rinnovata del già esistente spettrografo SPIFFI–  dedicato alla spettroscopia 3D mediante le Integral Field Unit (IFU) e operante tra 1 e 2.5 micron.

La Calibration Unit, interamente progettata e realizzata dai ricercatori e tecnici dell’Osservatorio d’Abruzzo, insieme ai moduli adattivi predisposti dal gruppo di Arcetri, costituiscono il sottosistema di ERIS a completa firma “italiana”, che in questi giorni è sottoposto a severi ed accurati test da parte del team di ESO. In più, INAF partecipa anche allo sviluppo di altre parti di ERIS: i ricercatori di INAF-Osservatorio di Padova guidano la progettazione e la realizzazione del software di gestione dello strumento.

Superati i test, nelle prossime settimane l’intero sistema sarà spedito in Germania, presso il Max Planck Institut für Extraterrestrische Physik di Garching (Monaco di Baviera), dove sarà finalmente integrato con la camera NIX e lo spettrografo SPIFFIER. Seguiranno test finali dell’intero sistema ed il suo trasporto in Cile, per essere montato al telescopio UT4 del VLT entro l’autunno del 2020.

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